giovedì 26 marzo 2009

La sinistra alternativa con Carmine Ansalone

di Rosario PESCE
Nel dibattito, che è in corso a Mercato San Severino, in vista delle elezioni amministrative di giugno, si avverte molto flebilmente la voce della cosiddetta Sinistra alternativa, rappresentata da Rifondazione e P.D.C.I., di cui non si riesce ad intuire le strategie. Mentre le altre formazioni progressiste (Socialisti e Verdi) hanno, univocamente e pubblicamente, offerto il loro sostegno alla candidatura del consigliere provinciale Carmine Ansalone, i dirigenti locali, che fanno riferimento alle posizioni dei raggruppamenti di Diliberto e Ferrero, non hanno ancora espresso, in termini ufficiali, il proprio orientamento, forse perché legittimamente distratti dal dibattito, che ha animato - nelle ultime settimane - le rispettive segreterie nazionali e regionali sulle tematiche di interesse politico ed organizzativo. È, però, venuto il momento che quest’area politica faccia avvertire la rilevanza delle proprie più significative opinioni, anche, sugli argomenti di natura amministrativa: non è pensabile, infatti, che il suo elettorato rimanga, in occasione dell’ormai vicino voto comunale, orfano di un riferimento per la sindacatura, che evidentemente non potrà che essere identificato in Ansalone, visto che lo schieramento, che si va coagulando intorno alla candidatura di quest'ultimo, riproduce in gran parte quello più ampio, che sostiene alla presidenza della Provincia l’uscente Angelo Villani, di cui sia il P.D.C.I. che Rifondazione fanno, autorevolmente, parte. Sarebbe importante che i dirigenti locali di questi due partiti, nelle prossime settimane, possano assumere una decisione, che vada nel senso del sostegno elettorale ad Ansalone, sia per rafforzarne la candidatura, sia per ridare smalto alla loro stessa azione organizzata, che non può che trarre giovamento dalla costruzione di un accordo trasparente con l’esponente, oggi, più autorevole del Partito Democratico sanseverinese. In passato, Rifondazione Comunista è stata presente alle elezioni amministrative, correndo con una lista e con un candidato sindaco espressioni di partito: il risultato elettorale non fu entusiasmante, nonostante gli sforzi encomiabili della dirigenza, dei militanti locali e, soprattutto, del suo leader, Pasquale Salvati. Riprodurre, pertanto, la medesima scelta, a distanza di dieci anni, sarebbe – riteniamo – un errore grave, che pregiudicherebbe le aspettative dell'ampio popolo della Sinistra, desideroso di poter essere rappresentato, di nuovo, in Consiglio Comunale: solamente, una lista, in coalizione sin dal primo turno, potrebbe - visto il complesso meccanismo della legge elettorale - assicurare questo auspicabile risultato. Evidentemente, si possono intuire, pure, le legittime aspirazioni dei dirigenti di Rifondazione, che sono alla ricerca della giusta visibilità ed indicano come essenziale - per l’apparentamento con il candidato sindaco del Partito Democratico - la condizione dell’esposizione, sulla scheda elettorale, del simbolo di partito. È opportuno, perciò, che ci sia la giusta mediazione fra esigenze diverse, ma comunque convergenti e non reciprocamente contraddittorie: perché, quindi, non immaginare la composizione di una terza lista civica, a sostegno della candidatura di Ansalone, che - raccogliendo l’adesione di personalità, anche, diverse ed egualmente autorevoli della composita e plurale Sinistra sanseverinese, sia riformista che massimalista - possa chiedere ed ottenere il pieno e convinto consenso ai cittadini in nome di matrici, ideali e culturali, mai abbandonate o desuete? La realizzazione di una simile organica alleanza, oltre che facilitare, nella prossima primavera, la svolta amministrativa a Mercato San Severino, garantirebbe alle forze della Sinistra di tornare protagoniste della locale vita politica, di reinsediarsi nell’Assise di Palazzo Vanvitelli e, soprattutto, di ridare concreta rappresentanza, finalmente, alle legittime istanze dell’elettorato di riferimento. Un’occasione, davvero, da non perdere!

mercoledì 25 marzo 2009

EMERGENZA RANDAGISMO: SERVE UN PIANO DI INTERVENTI CONCRETI

Dopo la morte di un bambino e il ferimento di altre persone in provincia di Ragusa, a fronte di eloquenti immagini viste non solo in Italia ma nel mondo, tutti si rendono conto finalmente dell’importanza della questione randagismo. Fino ad oggi tanto, troppo, è stato scaricato sulle spalle del volontariato mentre in buona parte Stato, Regioni, Asl veterinarie e Comuni hanno dimenticato o non attuato i compiti e le responsabilità che le leggi gli affidano da quasi venti anni sul randagismo, da trent’anni sulla tutela degli animali, da sempre per la tutela della salute e dell’incolumità pubblica. Nelle regioni del Sud in particolare è scattata un’inaccettabile, anche sotto il profilo giuridico, caccia al randagio, c’è chi si sente libero di utilizzare bocconi avvelenati, Sindaci emanano Ordinanze illegittime e illegali che autorizzano a uccidere cani vaganti violando leggi e codice penale, Comuni che non controllano i propri cani scaricati in canili spesso senza alcun requisito di buona custodia chiedono cifre iperboliche per costruire cattedrali nel deserto dopo che per anni hanno mai proposto alcun progetto, Asl veterinarie continuano a ignorare le proprie responsabilità pregresse e attuali. Oggi è necessario invece che vi sia un punto di svolta affinché le parole siano seguite da fatti concreti e davvero utili. I problemi sono noti e il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ha iniziato da mesi un’importante, necessaria e improcrastinabile inversione di rotta. Per questo chiediamo la vostra adesione e il sostegno a queste richieste: Varo di un Decreto legge che preveda:
-la nomina di un Commissario straordinario per l’emergenza randagismo in tutte le Regioni del centro e sud Italia;
-la mappatura delle aree maggiormente colpite dal fenomeno e individuazione dei Comuni inadempienti
-verifiche sull'impiego dei fondi stanziati per il randagismo e richiesti da Comuni e Asl veterinarie recupero delle somme non spese;
-cambiamento dei criteri di ripartizione delle risorse pubbliche in favore di progetti concreti,
-dotazione di strumenti di lettura di microchip a tutte le Forze di Polizia e verifiche a tappeto sull’iscrizione all’anagrafe canina;
-misure di prevenzione per la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani;
-la realizzazione di un piano straordinario di sterilizzazione;
-messa in rete delle anagrafi canine e aggiornamento continuo dei dati;
-messa in rete della veterinaria pubblica e privata;
-una moratoria nelle fonti di approvvigionamento di cani come la vendita e la riproduzione;
-abbassamento dell’Iva a livelli europei su prestazioni veterinarie e cibo per canili senza fine di lucro e cani adottati nei canili;
-varo immediato dei corsi di educazione alla conoscenza etologica e al rispetto degli animali nelle scuole previsti dal 2004 dall’articolo 5 della Legge 189 ma mai attuati.
Gianluca Felicetti - presidente Lav
Carla Rocchi - presidente Enpa
Ilaria Ferri - direttore scientifico Animalisti Italiani
Laura Rossi - presidente Lega Nazionale perla Difesa del Cane

Le adesioni di rappresentanti di associazioni nazionali e locali vanno inviate a info@legadelcane.org o via fax allo 02.26116502

mercoledì 18 marzo 2009

I Verdi per l'Ambiente

Pubblichiamo l'intervista apparsa sul sito Dentrosalerno.it
di Anna Maria Noia


Affabile, impegnato in prima linea e in prima persona in molte battaglie socioambientali, Raffaele Grimaldi, esponente e portavoce sanseverinese del “glorioso” partito dei Verdi, è un esperto e intelligente politico, un uomo in gamba. Ecco le domande che gli abbiamo posto e le sue risposte, davvero oculate:
Cosa pensa delle “solite” passerelle politiche dei candidati a livello nazionale e/o anche locale?
“Non è un problema dei politici, che le passerelle a volte le cercano, ma dei cittadini che vi partecipano in maniera acritica, sia a livello nazionale che locale.”
Cosa è per lei la politica ? (attivismo, passione…)
“Per me la politica è attivismo passionale: avere un’idea e non condividerla con i propri concittadini e con gli altri è sbagliato; essere attivi solo per il gusto di presenziare senza avere nulla da proporre è altrettanto sbagliato. Quindi, a mio avviso, l’attività politica, quando è fatta con coscienza, è una sintesi di sentimento e proposta.”
Come mai è nei Verdi?
“Il sole che ride è il gruppo politico più affine ai miei valori di solidarietà sociale, di tutela dei più deboli, di salvaguardia della natura. La difesa dell’uomo e dell’ambiente coincidono nelle azioni politiche di noi Verdi.”
A proposito di “convivenza” tra uomo e altre creature di Madre Natura, cosa pensa dell’attuale questione dei cani randagi che hanno assalito una turista tedesca e ucciso un bambino, come si è sentito per televisione?
“Su questo pianeta Dio ha creato tanti esseri viventi. Purtroppo l’uomo non riesce a convivere in armonia con le altre specie: è un caso “doloroso” che fa notizia, ma a monte c’è una sciatteria comportamentale di tanti uomini cosiddetti “civili” che hanno abbandonato animali, nonché di altri uomini altrettanto “civili” (?) che non hanno realizzato neanche le minime forme di contrasto del triste fenomeno del randagismo, ma tutto ciò – ovviamente – non può alleviare il dolore delle famiglie colpite così tragicamente da questi episodi che dovrebbero essere un monito per meglio pianificare la convivenza umana con le altre specie: noi non siamo i padroni del mondo, anche se ci comportiamo da predatori…”
Potrebbero i Verdi locali andare a costituire un partito “trasversale”? Perchè?
“Le istanze del nostro movimento ambientalista sono di per se stesse trasversali: a nessuno piace il mare inquinato, l’acqua fetida, una vita invivibile, quindi chi attua miglioramenti della qualità della vita di ciascuno è per sua natura trasversale. Le proposte di benessere ambientale coinvolgono tutti gli individui senza alcuna “barriera” partitica.”
Che pensa dell’affaire energia nucleare, spesso propagandata come “panacea” energetica e come sostituto a carbone e petrolio, nondimeno definita “energia pulita” e “senza rischio”?
“E’ il più brutto bidone atomico che il governo potesse rifilare agli Italiani, un’anacronistica scelta fuori da ogni logica energetica, economica, ambientale, sociale. È un rischio che si vuol far correre a tutti i cittadini per assecondare lobby affaristiche che di certo non hanno a cuore il benessere di tutti noi. Le quattro nuove centrali atomiche italiane, che il presidente del consiglio vuole costruire, sarebbero – secondo The Independent – più pericolose dei reattori nucleari che sostituiscono. In caso di incidente ad un Epr morirebbe il doppio delle persone rispetto a un vecchio reattore. I Verdi da oltre venti anni indicano la strada dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili, strada oggi percorsa con convinzione da leader mondiali che sanno realmente costruire il futuro, come Barack Obama. Il futuro non è nel rischio nucleare e nelle scorie radioattive, ma nelle energie rinnovabili: solare, fotovoltaico, eolico.”
Il terzo mondo e il problema acqua. Come incide sulla popolazione povera il grande disagio scaturito dalla mancanza d’acqua?
“Le tragedie umane di milioni di esseri indifesi che non hanno il minimo esistenziale per sopravvivere ci dimostrano come la nostra società dei consumi, egoista e sprecona, sia totalmente da cambiare. Ogni giorno muoiono bambini per fame, sete, malattie. Noi invece, nell’emisfero del benessere, siamo inconsapevoli del male che facciamo all’intera umanità mediante il nostro spreco, dissipando risorse. Riguardo il problema idrico, la gestione del bene acqua è diventato un lucroso affare da parte di imprese multinazionali. L’acqua è un bene prezioso per tutti e la comunità internazionale, invece di preparare azioni belliche, o di presunta difesa del diritto internazionale, deve concretamente prendere atto della drammaticità delle persone, anzi dei popoli che soffrono e ridurre gli armamenti. Un carro armato in meno, un pozzo d’acqua in più: i missili “intelligenti” hanno sfamato solo gli ingordi delle guerre.”

martedì 17 marzo 2009

Nuovo numero di Nonsolo Verde

Giovedì sarà in distribuzione "Nonsoloverde" il giornale dei Verdi sanseverinesi. Su questo numero, tra gli altri articoli:

1) Spioni in nome della lega! I medici sanseverinesi non accettano lo stravolgimento del proprio senso di umanità, di professionalità e di etica e si ribellano alla norma razzista! Vari interventi e riflessioni.
2) Spiano "day after". La desolazione dopo il taglio degli alberi nella villetta del paese.
3) Le città "invisibili" di Romano
4) Vite fuorisede. Integrazione difficile a M.S.Severino
5) Beni Culturali: problemi di fruizione e di tutela a M.S.Severino.

Inoltre riflessioni politiche sulle prossime amministrative comunali e analisi sulle cervellotiche scelte nazionali del governo. Alcuni articoli possono essere letti in anteprima sul nostro blog.
Tutti coloro che hanno interesse a farsi riservare una copia del giornale possono scrivere o all'indirizzo di posta elettronica verdimercatosansever@libero.it oppure a raffaele.grimaldi2@tin.it

RAI 2: da settimane non si vede


Da settimane a Mercato San Severino non si vede il secondo canale della Rai ho inviato una nota e telefonato al n. 081-72.51.365.
Telefonate anche voi così si attiveranno più velocemente.
Oltre al numero 081 - 7251365, ho chiamato varie volte il numero verde - 800 111 555 -
ed ho scritto una nota all'indirizzo raiway@rai.it segnalando il problema della pessima ricezione di Rai 2 nel nostro territorio "servito" in banda UHF del canale 22 h 68 del trasmettitore di FISCIANO.

Noi siamo UOMINI

Spioni in nome della lega! I medici sanseverinesi non accettano lo stravolgimento del proprio senso di umanità, di professionalità e di etica e si ribellano alla norma razzista! Abbiamo chiesto ad alcuni noti e stimati professionisti della nostra sanità un parere in merito. E’ emerso che diversamente dalla Padania, il nostro senso di civiltà, correttezza e solidarietà non è affatto scomparso. Altrove sono razzisti, Noi siamo Uomini! (r.g.)

Per quanto riguarda la possibilità per i medici di denunciare i clandestini, penso che la salute e la sopravvivenza dell’individuo siano diritti inalienabili: il medico deve fare il medico, le funzioni di polizia siano svolte da chi è preposto a farlo.
EMILIANA SELLITTO (Medico - Chirurgo)

La “pietas” della Scuola Medica Salernitana

Dott. Corrado Caso
Il golfo di Salerno è un braccio sottile di sicurezze tra coste sollevate come roccaforti scolpite dalle mani sapienti della natura e sovrastate da montagne scoscese che sembrano ripartire il tutto da un entroterra impervio e ricco di leggenda. Così, forse, dovette apparire questa terra a quattro navigatori clandestini in cerca dell’Araba fenice in un territorio lontano ai confini dell’immaginario, l’ebreo Helinus, il greco Pontus, l’arabo Adela, il latino Salernus. E come un innesto di radici secolari, antiche quanto il sogno dell’uomo pur nella molteplicità dei suoi rami, approdarono culture diverse, lingue e abitudini, oriente e occidente dando origine in un epoca oscura della storia dell’uomo all’Alma mater: la Scuola medica salernitana, ai suoi Flos. Fiorirono traffici, ricchezza e un’officina di operosità che rese Salerno un territorio unico che precorreva e gestiva con sapienza e tolleranza un grande fenomeno di globalizzazione in nome del diritto alla vita e alla salute. Giunsero studiosi e malati da ogni angolo della terra, allora conosciuta, e la Scuola curò e affidò la sua sapienza al vento, perché la diffondesse in maniera indiscriminata ai più deboli sostituendo certezza a speranza. Il giuramento Ippocratico secoli prima aveva affidato ai Medici un ruolo quasi sacerdotale riconoscendo ad essi la particolarità di una missione e l’obbligo a curare i malati di qualsiasi razza, religione, nazionalità , condizione sociale e ideologia politica. Un giuramento che rende, ancora oggi, affidabile la salute e le attese dell’ uomo malato nel medico e in quest’ultimo la ragione ad opporsi a qualsiasi strumentalizzazione che ne alteri il ruolo o la missione.

Le città invisibili di Romano

Il Rettore e Romano vivono su Marte e da lì hanno proclamato San Severino città universitaria. Ora ad Oxford e Cambridge tremano! San Severino è solo un dormitorio studentesco, senza politiche dell’accoglienza, senza strutture e senza servizi accademici. La biblioteca comunale è asfittica e sottutilizzata. La dotazione libraria è a dir poco carente per i testi di facile consultazione e quasi del tutto inesistente per la formazione accademica. Non meglio va in paese: non c’è alcuna libreria che vende dispense o testi universitari, a dire il vero scarseggiano anche libri di narrativa, saggistica, di documentazione. In pratica, non c’è alcuna “cosa” che assomigli ad una libreria vera e propria, che sarebbe gradita non solo ai fuorisede ma anche ai residenti. Però la propaganda degli amministratori, nonostante il proliferare del caro-fitto a spese dei ragazzi fuorisede e lo scadimento della qualità della vita e della cultura, ha dato vigore alla grancassa mediatica, evidenziando la possibilità di ottenere finanziamenti sul territorio. Ed è questa la parola chiave che smaschera l’agire dell’amministrazione. Pur di accedere a qualche tipo di contributo regionale, europeo, statale chi ci governa ha -di volta in volta- trovato la definizione “giusta”, con cui denominare il nostro paese, con una confusione strategica a dir poco burlesca. Non solo siamo città universitaria, ma siamo stati -a secondo delle opportunità- città azienda, turistica, sanitaria e finanche “del sole”. Eppure, di tutto questo ben di Dio non si è visto niente. Il commercio langue, le aree pip sono sottodimensionate e di turisti neanche l’ombra. La sensazione di tutti è che l’improvvisazione domini in modo assoluto. Non siamo alcun tipo di città, ma abbiamo velleità immense. Un’abbuffata di grandezza virtuale e mediatica che riempie la bocca, ma non tocca la sostanza quotidiana. Imprenditori scarsi, turisti invisibili, cultura zero. Forse, nella confusione giornaliera, siamo semplicemente la città delle chiacchiere!
Raffaele Grimaldi

SINISTRA E LIBERTA': un'alleanza contro ronde e cemento

Sinistra e Libertà, l’alleanza elettorale per le prossime elezioni europee tra Verdi, Movimento della sinistra, Sinistra Democratica, Partito Socialista e Unire la Sinistra, è stata presentata stamattina a Roma. Il simbolo sara' un cerchio rosso e bianco con la scritta “Sinistra e libertà'', appunto, mentre in basso compariranno i loghi in miniatura delle famiglie europee di appartenenza: Pse (nel quale confluiranno Partito socialista e Sinistra Democratica), Verdi e Gue (Sinistra europea nel quale confluiranno Movimento per la sinistra di Nichi Vendola ed ex Pdci). Il progetto politico e' stato presentato alla stampa da Nichi Vendola, Grazia Francescato, Claudio Fava, Marco Di Lello e Umberto Guidoni. Un’alleanza, è stato detto, che rappresenta un nuovo avvio per la sinistra contro "l'egemonia della destra della calce e randello, che propone speculazione edilizia e ronde". "I criteri per le candidature risponderanno a due principi - spiega il governatore pugliese -: la costruzione di esperienze larghe e plurali e la cessione di sovranità ai territori, oltre all'apertura alla questione di genere. Non sono io il dominus di questo tavolo che deciderà le candidature, dirò la mia opinione, accetterò consigli e seguirò l'orientamento collettivo". Vendola ha anche sottolineato la necessità di “uscire dai talk show ed entrare nella vita quotidiana: questa è la sinistra che vogliamo ricostruire". Grazia Francescato ha parlato di un'alleanza "non transgenica che tiene insieme le identità ma ha sintonia sui contenuti, mettendo insieme lavoro e ambiente. Il 'corro da solo' del Pd si è rivelato un boomerang, bisogna ricucire le alleanze per battere il centrodestra". Per i Verdi e il cartello vanno rilanciati “il no al nucleare” e i “tanti sì – ha detto ancora Francescato - alle rinnovabili e all’efficienza energetica che entro il 2020 possono produrre 8 milioni di nuovi posti di lavoro in tutta Europa”.

venerdì 13 marzo 2009

Le nuove centrali atomiche più PERICOLOSE delle precedenti

Le quattro nuove centrali atomiche italiane che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e il presidente della Repubblica francese Nicolas Sarkozy vogliono costruire sarebbero, secondo The Indipendent, più pericolose dei reattori nucleari che sostituiscono. In caso di incidente ad un EPR (European Pressurised Reactors) morirebbero il doppio delle persone rispetto ad un vecchio reattore. Dicono che gli incidenti siano più improbabili, ma i documenti tecnici dicono anche che la quantità di materiali radioattivi presenti nei reattori e’ parecchio maggiore. I documenti tecnici prodotti dalla stessa EDF che costruisce EPR dicono che le quantità di Bromo, Rubidio, Iodio e Cesio radioattivi saranno 4 volte superiori alla produzione di un reattore normale. Stime indipendenti di Posiva Oy (che smaltisce scorie nucleari finlandesi) dicono che lo Iodio 129 sarebbe 7 volte tanto, la NAGRA (Swiss National Co-operative for the Disposal of Radioactive Waste) dice che il Cesio 135 e 137 prodotto sarebbe 11 volte tanto. La Areva, che progetta gli EPR, ha risposto alla domanda diretta dell’Independent, “che la radioattività complessiva delle scorie in realtà aumenta solo in misura leggera”.

mercoledì 11 marzo 2009

ECO-MOSTRICIATTOLI con piano Berlusconi

Il piano casa annunciato da Berlusconi sembra essere un attacco definitivo per il già martoriato paesaggio e territorio. L’abbattimento delle regole e le deroghe ai piani regolatori non farà altro che favorire la crescita di tanti piccoli eco-mostriciattoli. Lo ha dichiarato la portavoce nazionale dei Verdi Grazia Francescato che ha aggiunto: Il rischio vero è che dietro questo annuncio si nasconda un condono preventivo dalle dimensioni colossali per fare un grandissimo regalo agli speculatori ed ai signori del cemento. Negli ultimi quindici anni, in Italia, sono spariti più di 3 milioni di ettari verdi sostituiti in gran parte dal cemento e dall’asfalto - ha concluso la Francescato -. Il governo Berlusconi spaccia per piano casa il tentativo di una cementificazione selvaggia che sarebbe il colpo di grazia a ciò che resta del Belpaese. Se davvero si vuole intervenire sul nostro patrimonio edilizio si promuova l’efficienza energetica e le rinnovabili nei nostri immobili che ad oggi producono circa un terzo dei nostri gas serra.

martedì 10 marzo 2009

Scempio a SPIANO: cosa è rimasto...

Le parole sono inutili...

mercoledì 4 marzo 2009

No al bidone atomico di Berlusconi

No al bidone atomico che il Governo Berlusconi vuole rifilare all’Italia. “Il nucleare e’ un salto indietro nel tempo di trent’anni e mi riporta alla mia gioventù quando, nel ’77 sfilavamo con i leader storici dell’antinuclarismo, da Gianni Mattioli a Nicola Caracciolo, insieme agli ‘Indiani metropolitani’ e decine di migliaia di cittadini davanti alla centrale di Montalto di Castro - spiega Grazia Francescato la leader del Sole che ride-. Oppure alle grandi mobilitazioni del dopo Chernobyl che hanno portato alla vittoria del referendum contro l’atomo dell’87. Ma se è importante non perdere la memoria delle battaglie del passato, non possiamo certo fermarci al ‘come eravamo’. Dobbiamo dare nuove motivazioni al nostro No al nucleare - ha aggiunto la Francescato -. Per esempio smontare ad uno ad uno i falsi miti che si sono addensati sul cosiddetto revival del nucleare: dal fatto che ci aiuterebbe a combattere il cambiamento climatico, perché non produce Co2 (il che è vero per i singoli impianti ma non per l’intero ciclo) alla presunta indipendenza energetica che l’atomo ci garantirebbe (mentre l’Italia non ha uranio e se lo deve andare a cercare in Canada, Niger e Kazakistan); dalla conclamata affidabilità della cosiddetta quarta generazione (che però non esiste e arriverà tra 30 anni se tutto va bene!) alla sbandierata convenienza economica (in realtà i privati non potranno sostenere i costi che sono altissimi, un minimo di sei miliardi per ogni nuova centrale ed alla fine pagheranno i cittadini). Ma non basta dire no - ha concluso la Francescato -. Occorre dare un’alternativa: i Verdi lo fanno da oltre 20 anni indicando la strada dell’efficienza energetica e delle rinnovabili, oggi percorsa con grande convinzione da leader mondiali che sanno realmente costruire il futuro come Barak Obama”.

martedì 3 marzo 2009

Desolazione SPIANO - riflessione

di Lucio Sessa

Quando, ogni anno, si fanno le classifiche di vivibilità delle varie località italiane, tra gli indicatori della qualità della vita ci sono la presenza di teatri e di biblioteche; ho sempre pensato che bisognerebbe aggiungere altri indicatori, per esempio luoghi di socialità in cui gli anziani possano sopportare meglio l'autunno della loro vita, e non sentirsi di troppo, non sentirsi sopravvissuti, ma sentirsi vivi e partecipi, insieme ai loro coetanei, perché è solo con i coetanei che si possono attualizzare ricordi ed esperienze, pezzi di vita che riprendono vigore, corpo, sangue, colore. Ricordi che sono malinconici per chi è più giovane, ma non per chi quei ricordi li ha condivisi. Condividere dei ricordi è quanto di meglio possa toccarci, in termini di serenità interiore, e non vale solo per gli anziani. Uno di questi luoghi di socialità, a Spiano, era costituito dalla grata ombra di alberi fronzuti, accanto alla fontana, nella piazza del paese. Adesso quel luogo di socialità non c'è più, quegli alberi sono stati rasi al suolo. Memorie abbattute che abbatteranno memorie future, condivisioni che non avranno più luogo. Il deserto avanza, diceva il buon Nietzsche.

lunedì 2 marzo 2009

SCEMPIO A SPIANO -FOTO-

Alcuni giorni fa -nella villetta di Spiano- sono stati tagliati tutti (TUTTI) gli alberi. Uno scempio senza parole, che ha sconcertato anche tanisstimi anziani del paese. ORA POTETE RENDERVI CONTO DELLA DESOLAZIONE PERPETRATA!