giovedì 7 maggio 2009

Romano è il vecchio

di Giuseppe Esposito

Non pigliamoci in giro, non facciamoci prendere in giro. Non c’è nessuna novità nella candidatura a sindaco di Giovanni Romano. Di fatto lui è al potere ininterrottamente dal 1995. Anche durante il periodo di Rocco D’Auria come sindaco “ufficiale”, il Romano ha comandato lui. O meglio, ha continuato ad essere il referente ed il garante a Mercato San Severino di un gruppo integrato del potere economico a livello locale. Già questo basterebbe per mandarlo via dal potere. Adesso il Romano si ripresenta come il “nuovo” e come un fatto oramai che debba durare in eterno, quasi fosse stato stabilito dal Padreterno, e fa credere stia dalla sua parte... non si è forse fatto vedere in tutte le processioni, al posto del sindaco “ufficiale”? E sta facendo pubblicizzare dai suoi propagandisti, le cose e le promesse della sua (!?, ma non era stato eletto un altro sindaco?) Amministrazione, e su tutti gli argomenti, specie sull’ambiente, perché va di moda. Una riflessione: il tragico ultimo terremoto negli Abruzzi, che ha risvegliato in molti di noi terrificanti ricordi, pone un angosciante interrogativo... e se dovesse capitare di nuovo il terremoto dalle nostre parti (e purtroppo la storia insegna che è possibile), come la mettiamo con la cementificazione selvaggia, attuata per far arricchire i soliti beneficiari? Dove scappiamo? La nostra zona è una trappola mortale, perfino gli spazi aperti delle piazze, sono stati cementificati, e (per volontà di Romano) lo sarà anche Piazza Municipio, con un’orrenda monumentale fontana, progettata per acchiappare finanziamenti: questo ci aspetta se il Romano dovesse essere rieletto. Adesso fa il “buono”, l’ecologista che pensa alla nostra salute; ma guardiamo i fatti: voleva regalarci i fanghi tossici del Sarno, in un territorio devastato dai tumori; ha distrutto la maggior parte degli spazi verdi; strade, stradine e stradone con cemento e asfalto in zone pericolose in caso di alluvioni; taglio indiscriminato degli alberi barriera contro le acque piovane; ogni piccolo spazio nelle zone più popolate, edificato per ricavare soldi per le disastrate e vuote casse comunali... eccetera, eccetera, sono cose risapute, inutile ripetere, il senso si è capito. Ora ha paura, ha paura di non essere eletto e deve tentare con tutti i mezzi. Perché se non sarà eletto, dovrà rendere conto dei guasti e dello sciupío, che stanno dietro la facciata di efficienza e perbenismo. Non facciamoci impressionare dalla sua immagine. Noi al contrario di ciò che il Romano crede, siamo intelligenti e abbiamo dignità e memoria. Non è un cialtrone e un bugiardo chi gli è contrario, e non è un reato essergli contrario, come il Romano vuol far apparire. C’è gente degnissima tra chi gli si oppone, tra la stragrande maggioranza della popolazione che merita di essere rispettata e non trattata come un semplice mezzo per altri scopi. C’è gente in gamba, con programmi ed entusiasmo e coraggio, gente che si oppone alla pesante cappa di piombo del paranoico controllo cui Sanseverino è sottoposta. E chi sta al potere ha il vantaggio di avere a disposizione molti mezzi per pressionare la gente per averne il voto. Ma anche se tale potere sembra solido, fortissimo, destinato a durare in eterno, comunque è debolissimo: per questo il Romano si sta dando da fare, strombazzando con tutti i mezzi la sua onnipotenza. Alla fin fine nel segreto delle urne il destino sta nelle nostre mani: insegnamo il coraggio alle giovani generazioni, e non la paura e la rassegnazione, insegnamo ad essere liberi.